Le fragole e il kosher

Per fragola si intendono comunemente i frutti delle piante del genere Fragaria a cui appartengono molte specie differenti. Le fragole sono considerate dei frutti da un punto di vista nutrizionale ma non lo sono sa un punto di vista botanico i quanto i frutti veri e propri sono i semini gialli che si vedono sulla superficie. E’ considerato un frutto aggregato in quanto ricettacolo di una infiorescenza posizionata in un apposito stelo. Le fragole sono dotate di un buon contenuto calorico dovuto allo zucchero presente e sono una fonte eccellente di vitamina c e di caratteristiche anti infiammatorie. Le regole kosher consentono il consumo delle fragole. Prima del consumo rimuovere la cima, ispezionare e lavare ogni singolo frutto, ponendo attenzione sull’eventuale presenza di insetti.

I lamponi kosher

Il lampone è un arbusto della famiglia delle Rosacee ed il cui omonimo frutto, di colore rosso e dal sapore dolce-acidulo, è molto apprezzato nelle preparazioni culinarie, comprese quelle kosher. La fioritura dell’arbusto avviene normalmente tra maggio e giugno, mentre il frutto matura in tarda estate o all’inizio dell’autunno. E’ facilmente coltivabile nelle regioni temperate ed ha una tendenza a diffondersi rapidamente. Comunque occorre controllare con attenzione il frutto prima del consumo per verificare la presenza eventualmente di insetti ed in tal caso non usarlo.

I mirtilli kosher

I mirtilli sono arbusti che in Italia sono di piccoli dimensioni o addirittura striscianti. Tuttavia i mirtilli sono arbusti che superano il metro, mentre addirittura nel Nord America è un piccolo albero che supera i nove metri di altezza. I fiori di quest’arbusto sono bianchi o leggermente rosati e le bacche di colore rosso o violaceo. A scopo terapeutico se ne utilizzano sia le bacche che le foglie essiccate. Le bacche si raccolgono a piene maturazione ed oltre che consumate fresche, possono essere preparate marmellate e succhi. L’alimentazione kosher non impone alcun divieto all’uso delle bacche. Le bacche possono essere attaccate da vermi bianchi che si annidano sulla superficie ed in tal caso occorre metterli in un colino e lavarle accuratamente.

Le more kosher

Il rovo, da cui nascono le more, è una pianta spinosa appartenente alla famiglia delle rosacee. Il frutto commestibile, appunto le more, è composto da numerose drupe, verdi in principio, poi rosse e infine neraste quando raggiunge la maturità. Le regole kosher non vietano l’uso delle more che possono quindi concludere un pranzo o essere consumate come antipasto o all’interno di una macedonia kosher. Il frutto è maturo tra agosto e settembre ed il gusto varia indifferentemente dal dolce all’acidulo. Tra gli insetti che possono attaccare il frutto, da segnalare i tisanotteri e gli acari, che si annidano sulla superficie della bacca e nelle crepe. In presenza di insetti, non utilizzare il frutto.

I Funghi e l’alimentazione kosher

In Italia, ogni anno, si registrano numerosi casi di intossicazioni e avvelenamenti da funghi. Le cause più comuni sono il consumo di funghi commestibili avariati o poco cotti, in quantità eccessiva, intolleranze individuali, ma soprattutto il confondere funghi mangerecci con sosia velenosi capaci di trarre in inganno con la loro somiglianza, chi ancora con superficialità e presunzione, raccoglie funghi senza una adeguata conoscenza scientifica, unico mezzo per potere riconoscere con sicurezza un fungo e cucinarlo con tranquillità. Per il kosher i funghi sono consentiti. Per poter verificare se nella sezione interna alloggiano parassiti o altri insetti, occorre taglialo in più parti, esaminandole con attenzione, lavando poi accuratamente tutto.

Indivia kosher

L’indivia chiamata anche scarola, è una pianta commestibile, spesso confusa con la cicoria. L’indivia sviluppa una rosetta di foglie assai increspate le quali formano un cespo. L’imbianchimento delle foglie si esegue raccogliendole e legandole con un filo di rafia. La varietà belga dell’indivia si presenta a forma di grosso sigaro color crema perché fatta crescere al buio; questa tecnica consente alle foglie di rimanere bianche e più tenere. Il kosher non impone alcuna regola per il consumo dell’indivia. Sulle foglie si possono annidare i parassiti della famiglia dei tisanotteri e per tale motivo occorre lavare accuratamente le foglie prima dell’uso.

Il Sedano kosher

Il Sedano è una specie erbacea biennale originaria dei paesi mediterranei ed è conosciuto come pianta medicinale sin dai tempi di Omero. Il ciclo della pianta è di 6-7 mesi. Le varietà più utilizzate in cucina sono il “sedano da costa” di cui si utilizzano i piccioli fogliari lunghi e carnosi, e il “sedano rapa” di cui si consuma la radice. Il sedano è molto buono da mangiare e fa bene, poi la pianta di sedano possiede varie proprietà terapeutiche ricavabili sia dalla pianta ed anche dai frutti. Svariate sono le attività terapeutiche attribuitele: basti solo pensare che la radice del sedano rientra fra i componenti dello Sciroppo delle cinque radici utilizzato come depurativo nel trattamento della gotta e delle forme reumatiche e nei disturbi a carico dell’apparato urinario. Il consumo del sedano è consentito nell’alimentazione kosher. Per scoprire la presenza di eventuali insetti nell’ortaggio, rimuovere tutte le foglie e mettere il sedano sotto l’acqua corrente, pulendo i gambi con le dita; se dovesse apparire un insetto, rimuoverlo subito e lavare nuovamente e accuratamente il sedano.

Cavolfiore kosher

Il cavolfiore (Brassica oleracea L. var. botrytis) è una varietà di Brassica oleracea. Il cavolfiore è caratterizzato da un’inflorescenza, detta testa o palla, costituita da numerosi peduncoli fiorali, molto ingrossati e variamente costipati. L’infiorescenza, che può assumere una varia colorazione (bianca, paglierina, verde, violetta) costituisce la parte commestibile dell’ortaggio. Le regole kosher non assegnano per il consumo di quest’ortaggio nessun precetto particolare. Buona regola è lavare con attenzione l’ortaggio prima del consumo, per evitare che nelle crepe delle parti bianche si possano annidare i parassiti del genere Tisanotteri.

Il Cavolo/Verza e l’alimentazione kosher

Con il termine “cavoli” s’indicano alcune specie della famiglia delle Cruciferae, che si distinguono tra loro per la diversa morfologia. Nei cavoli “da foglia”, cappuccio e verza, la parte commestibile è costituita da una rosetta di foglie che forma una palla dura e compatta. La coltivazione più diffusa è quella autunno-invernale del Sud Italia ma anche Trentino, Veneto ed Emilia Romagna offrono una discreta produzione nel periodo primaverile – autunnale. Le varietà sono numerosissime, fra le tardive ricordiamo il Violaceo di Verona, il cavolo-verza di Piacenza, il Monrch, fra le precoci il Princess e il Wirosa ibrido. Molto spesso tra le sei foglie esterne si annidano i parassiti; per verificarne la presenza, basta spaccare in due l’ortaggio esaminando con attenzione le foglie esterne, sciacquando accuratamente tutte le parti. L’alimentazione kosher non impone, per il consumo di quest’ortaggio, alcuna regola particolare.


I fagioli

I fagioli sono legumi consentiti nell’alimentazione kosher e possono essere cucinati in tutti modi. Occorre però fare attenzione se i legumi sono vecchi o conservati in maniera impropria; in tal caso occorre un abbondante lavaggio per evitare la presenza di spiacevoli parassiti.